FOTO (credits Elena Guglielmetti) In alto, da sinistra: Checo, Dani
A metà, da sinistra: Gio, Mau, Ele
In Basso, da sinistra: John, Emil, Alessia

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UNA FAMIGLIA SEMPRE IN BUSSOLA

UNA FAMIGLIA SEMPRE IN BUSSOLA

In ogni parte del mondo l’orienteering è visto come uno “sport per famiglie”: genitori orientisti che portano i figli a questo sport, figli che si appassionano e che convincono i genitori ad intraprendere una seconda carriera sportiva. Si parla sempre più spesso di orientisti di seconda, terza, addirittura quarta generazione. Tra le famiglie più famose, in Svizzera troviamo la famiglia Guglielmetti che arriverà in Puglia con ben 5 rappresentanti a gareggiare nei WMOC 2022.

Abbiamo chiesto ad Elena Guglielmetti, che in Puglia gareggerà in W35, di presentarci la sua famiglia.

 FOTO (credits Elena Guglielmetti) In alto, da sinistra: Checo, Dani
A metà, da sinistra: Gio, Mau, Ele
In Basso, da sinistra: John, Emil, Alessia

FOTO (credits Elena Guglielmetti) In alto, da sinistra: Checo, Dani
 A metà, da sinistra: Gio, Mau, Ele
 In Basso, da sinistra: John, Emil, Alessia

Ciao Elena. Puoi raccontarci la storia della dinastia Guglielmetti? Come nasce, da chi è rappresentata, e come pensi che evolverà questa dinastia nelle prossime generazioni?

Alla fine degli anni ’60 si svolgevano pochissime corse di orientamento in Canton Ticino, e avendo ereditato le caratteristiche dal militare o dagli scout, quasi tutte le gare erano a coppie o per pattuglie. I miei genitori hanno iniziato a prendere parte ad alcune gare, come complemento dell’attività atletica, e si sono entusiasmati subito. Hanno trascinato nel loro entusiasmo un piccolo gruppetto di giovani, che per l’atletica non erano particolarmente dotati e che potevano avere qualche soddisfazione nel caso fossero stati bravi nella lettura della cartina. Bisogna dire che l’orientamento in Ticino era a quei tempi molto primitivo: si correva ancora con cartine 1:25.000 spesso imprecise. Gli studi a Zurigo di mio padre l’hanno portato in contatto con l’orienteering locale, ben più evoluto, ed ha acquisito pian piano la necessaria tecnica, tentando di farla conoscere anche da noi. Ed è così che, dopo alcuni approcci “sperimentali”, sempre per opera di mio padre nel 1974 è nata la prima vera cartina di orienteering del Ticino, nel bosco di Tesserete, su cui è stata disputata la prima gara nazionale. Il successo ha portato alla ribalta la corsa di orientamento in Ticino, che pian piano ha acquisito sempre più adepti. Il numero di cartine è rapidamente aumentato, e così anche il numero di gare organizzate. E’ stata una continua escalation, una sfida ad organizzare cose nuove, sempre più complicate e di alto livello. Vorrei ancora menzionare che mio padre, aiutato da due altri ticinesi (Edo Pellandini e Giorgio Tettamanti) ha poi realizzato nel 1976 la prima cartina di orientering italiana (a Ronzone) e l’anno seguente ha organizzato un corso per cartografi in Trentino (a Bellamonte). Insomma, ci ha messo lo zampino anche nello sviluppo dell’orienteering in Italia. Un anno singolare per la famiglia Guglielmetti è sicuramente stato il 1998: quell’anno infatti, sulla cartina del Gesero, tutti e 5 ci siamo laureati campioni ticinesi (Gianni negli H12, io nelle D14, Maura nelle D18, Checo negli H35 e Daniela nelle D35). Ci hanno poi anche invitato ad una trasmissione alla televisione, talmente l’evento era eccezionale, dove hanno posto una domanda così complicata che Gianni ha fatto scena muta perché non aveva capito cosa stavano chiedendo (e lo prendiamo in giro ancora adesso per questo!). Con 5 nipoti, la dinastia Guglielmetti magari non si fermerà tanto brevemente: mio figlio John (2009) l’anno scorso ha ottenuto una medaglia di bronzo ai campionati svizzeri a media distanza negli H12, Alessia nel 2021 si è maggiormente concentrata sull’atletica, ma si è laureata duplice campionessa ticinese e ha ottenuto una top-ten ai campionati svizzeri. Mio nipote Matthias (figlio di Maura, 2011) ha anche lui colto un titolo di campione ticinese sprint e il secondo rango ai campionati ticinesi lunga distanza. Gli altri due nipoti (Julian-2014, secondo figlio di Maura ed Emil-2016, figlio di Gianni) sono ancora piccoli… vedremo se anche loro seguiranno le orme dei loro genitori!

Quali altre attività sportive vi vedono coinvolti?

Io sono parecchio coinvolta anche nell’atletica: mia figlia Alessia (10) pratica anche l’atletica, dove ha ottenuto dei buoni risultati a livello svizzero. John (12) pratica anche lui l’atletica, ma unicamente come forma allenamento di resistenza per la corsa d’orientamento. Questo inverno John e Alessia hanno anche debuttato seguendo le orme di nonni e zii con due gare di Sci-O.

Il nome Guglielmetti è uno dei più noti nel mondo, anche per l’organizzazione diretta di eventi quali ad esempio gli EOC 2018 in Ticino. Dimmi la verità: a pranzo e cena si parla solo di orienteering?

Assolutamente … sì! Quando vivevo con i miei genitori i discorsi durante i pasti erano molto incentrati sulla corsa d’orientamento. Anche perché mio fratello Gianni è “malato” tanto quanto mio papà 😉 Infatti racconto sempre di essere cresciuta a pane e orienteering! Mio papà è stato a capo dell’organizzazione sia dei JWOC 2004 che degli EOC 2018 in Ticino, eventi riuscitissimi e che hanno portato molta visibilità a questo bellissimo sport nella nostra regione, questo grazie anche agli ottimi risultati ottenuti dagli atleti svizzeri.

Per qualcuno di voi i WMOC 2022 non saranno la prima volta in Gargano: Checo e Daniela erano lì nel 2012 per i campionati italiani long e staffetta. Che racconti hanno portato a casa (parlo dei terreni)? Vi state preparando “a secco” sulle carte di 10 anni fa? E’ stata quella l’unica vostra presenza in Gargano?

I genitori hanno parlato di un bosco molto bello e difficile. Ci sono stati già in due occasioni, ed è stato speciale, “malgrado la cartina non fosse proprio precisissima. Ora sarà di sicuro perfetta con le nuove basi lidar, per cui ci aspettiamo tutti delle gare intriganti” (parole testuali di mio padre…). Riguardo ai centri storici c’è poco da dire: in Italia ci sono dei nuclei bellissimi, e Vieste e Peschici sono di sicuro fra questi. In generale non ci piace preparare le gare in anticipo, preferiamo un po’ di sorpresa, stimola sicuramente di più ad una certa età…

Che tipo di sfide ed insidie ti aspetti di trovare? La tua categoria sarà la più lunga, quella degli “junior-master”

Non ho mai partecipato a dei mondiali master, anzi a dirla tutta malgrado questo sia il mio terzo anno da master, ho corso un’unica gara in D35, i campionati svizzeri lunga distanza 2021 (in Ticino la categoria master “più giovane” è D40!). Mi hanno comunque raccontato che c’è un bellissimo ambiente, con tutti questi atleti non più giovanissimi ma gasatissimi in cerca di sempre nuove sfide con sé stessi e con gli altri…

Pensi che Checo punterà ad un bis dell’oro mondiale sulla distanza sprint? E per gli altri? Prevale l’aspetto della vacanza orientistica o quello del risultato in classifica?

Per me prevarrà l’aspetto della vacanza orientistica. Mio padre ci tiene sicuramente di più ad un buon risultato, va però detto che col passare degli anni sono piuttosto gli acciacchi che determinano a cosa si può realisticamente puntare. Per cui alla fine sei già contento di poter correre, e se poi arriva qualche soddisfazione ancora meglio…

Davvero non ci sarà tuo marito Manuel Asmus, che nello scorso mese di settembre ha vinto i Campionati svizzeri a lunga distanza dando 8 minuti di distacco ad un certo fabian Hertner?

Purtroppo non ci sarà davvero Manuel. I WMOC sono in un periodo dove lavorativamente è molto sotto pressione e poi… aveva paura di prenderle dal cognato Gianni in quei terreni 🙂